Passi del silenzio
Da Sant’Apollinare in Classe all’Eremo di Camaldoli sulle orme di San Romualdo 
Danilo Montanari Editore




Si è tenuta questa mattina alla Biblioteca Classense alla presenza del Priore Generale dell’Ordine dei Camaldolesi Alessandro Barban, del presidente di Ravenna Festival Cristina Mazzavillani Muti, della direttrice della Biblioteca Classense Claudia Giuliani e dei rappresentanti del Comitato Romagna-Camaldoli, Cai Ravenna e Trail Romagna, rispettivamente Daniele Morelli, Elisabetta Baldrati e Ciro Costa, la presentazione del libro “Passi del Silenzio”.
Nel giugno 2012, nell’ambito di un’edizione di Ravenna Festival intitolata “Nobilissima Visione”, ha mosso i primi passi un nuovo cammino ideato da Trail Romagna e realizzato insieme al Cai di Ravenna – sotto l’egida della Congregazione dei Monaci Camaldolesi –  dedicato al millenario della fondazione del Sacro Eremo di Camaldoli da parte di San Romualdo.
Alle 6 del mattino del 19 giugno, giorno che la Chiesa dedica a San Romualdo 7 pellegrini …(continua)

si sono incamminati da Sant’Apollinare in Classe seguendo un percorso con molta probabilità simile a quello che intorno all’anno Mille poteva avere compiuto il Santo ravennate.
Lungo il medesimo itinerario il Comitato Romagna-Camaldoli – costituitosi proprio per celebrare il millenario – ha organizzato momenti di riflessione  sui cristiani e il monachesimo. “Il silenzio e la parola”, questo il titolo del ciclo di conferenze e incontri (ma anche concerti), ha portato nei luoghi camaldolesi tra Ravenna e l’Eremo importanti personalità della cultura: Enzo Bianchi, Alberto Melloni, Ugo Facchini, Notker Wolf, Alessandro Barban, Gabriella Caramore e Piero Stefani, chiamati ad intervenire sul rapporto tra cultura laica e religiosa, con particolare attenzione a quella “creatività monastica di San Benedetto” così contemporanea e all’enucleazione dei temi forti che la cultura monastica può immettere nella riflessione sul futuro.
Dalla realizzazione dei due progetti, grazie all’impegno di Danilo Montanari Editore, nasce oggi una piccola ma ricca pubblicazione che raccoglie la maggior parte degli interventi e illustra dettagliatamente il percorso, una proposta che vuole essere di stimolo ad intraprendere questo singolare cammino e al tempo stesso per meditare nel silenzio della lettura e della natura.
Le ultime 3 tappe del percorso – San Benedetto in Alpe, Fiumicello, Campigna, Eremo – saranno riproposte in coincidenza della chiusura ufficiale del millenario Camaldolese previste venerdì 23 agosto con la celebrazione liturgica camaldolese che si terrà alle 11 nella chiesa del Sacro Eremo.

Il cammino
Circa 150 chilometri, oltre 50 ore di cammino (escluso soste), 4000 metri di dislivello positivo
, un percorso per lo più in costante ascesa che, nonostante nella prima parte sfiori centri urbani e aree densamente popolate è per lo più avvolto nel silenzio. Questi i dati ‘tecnici’ di un cammino che rappresenta però un viaggio della mente, del cuore e di tutti i sensi, un percorso che privilegia la sacralità dei luoghi e degli ambienti. Una salita, come quella del Sogno di San Romualdo, che ognuno affronta con motivazioni proprie, ma con un’esigenza spirituale comune, il bisogno di ritrovare se stessi.
L’individuazione del percorso ha tenuto conto di indicazioni storiche ed agiografiche e degli esiti delle ricerche dei tecnici Inea che al tempo stavano lavorando sulla mappatura dei luoghi camaldolesi in Italia, della consulenza di Don Facchini, appassionato studioso di San Pier Damiani, e di Padre Fossa, superiore del Monastero di Camaldoli e storico dell’ordine.
L’itinerario ha inizio da Sant’Apollinare in Classe, monastero in cui, nonostante il priorato concesso da Ottone III, Romualdo non riuscì a tener li piedi fermi, per giungere a Faenza, in un luogo altamente simbolico come la chiesa di Santa Maria Foris Portam (oggi Santa Maria in Nives), luogo camaldolese che accolse gli ultimi istanti di vita di San Pier Damiani.
Dalla città manfreda si inizia a salire fino a guadagnare il crinale per giungere prima a Modigliana poi a Tredozio passando dall’antica chiesa di San Valentino le cui origini risalgono al periodo Bizantino-Ravennate come testimoniano documenti ufficiali che la segnalano dall’anno 562 con un’amplissima giurisdizione che comprendeva i territori delle valli del Tramazzo e dell’Ebola. Da Tredozio ad uno dei luoghi camaldolesi per eccellenza, l’Eremo di Gamogna, fondato da San Pier Damiani nel 1053. Da Eremo ad Eremo passando da passo dell’Eremo, Pian dei Romiti, Grotta del Romito (etc…) per raggiungere attraverso sentieri che, come ricordano i toponimi, non possono che essere gli stessi solcati da monaci ed eremiti, San Benedetto in Alpe e in particolare i resti del’Abbazia di San Benedetto in Biforco, anch’essa fondata da San Romualdo.  Da qui a Fiumicello per entrare poi nella natura incontaminata e raggiungere Campigna dopo aver toccato il punto più alto del percorso, i 1657 metri del Monte Falco. Da Campigna all’Eremo di Camaldoli, gli ultimi 13 chilometri nel cuore della Foreste Casentinesi tra sovrumani silenzi di una natura ricca e di antica fondazione, testimonianza essa stessa di una relazione profondissima di preghiera e di bellezza entro cui si è dipanata la ricerca dei padri camaldolesi che da mille anni offrono la propria vita per indicarci il cammino a cui anela l’anima nostra.


Via Sancti Romualdi
La guida tecnica si arricchisce di alcuni interessantissime riflessioni sull’attualità del monachesimo e sulla dimensione ‘monastica’ insita in ogni persona. Un motivo per impreziosire anche i momenti di sosta del cammino  per rivivere questi incontri, usando le parole dell’incipit di Barban  “come un tempo di riflessione che tenda alla meditazione”. Ed è proprio il Priore Generale dei Monaci Camaldolesi che apre gli interventi.
Dal mito platonico allo spettacolo della croce del Vangelo di Luca, attraverso la visione di Mosè e il mito platonico della caverna, Alessandro Barban riflette sulla Nobilissima visione quale movimento verso l’altezza di Dio, ma ancora di più come il “ritornare indietro” verso l’uomo. Così come la scala del sogno romualdino, calco dell’episodio di Giacobbe e per esteso della Croce, il movimento verso il cielo e l’ascesi a Dio trova senso soprattutto nella discesa verso la domanda che sta alla base della ricerca spirituale dell’uomo “dov’è Dio?”, anche l’esperienza monastica viene configurata quale strumento di conversione da  “un’umanità ferma, bloccata, ed una umanità invece pasquale che passa, che cammina che va avanti, che va in un oltre”.
Enzo Bianchi, Priore della Comunità di Bose, ha affrontato il tema “Cristiani e monachesimo oggi”, indicando nella dimensione monastica un modo di essere che attraversa i secoli e accompagna l’uomo fin dalle origini come richiamo ad una vita più profonda e intensa che attinge nel dialogo interiore energie e intuizioni per poi muoversi nella vita sociale e nella storia. Ad ogni latitudine troviamo questa propensione all’ anacoretismo anche se per la nostra cultura mediterranea l’esempio della Tebaide e dei Padri del Deserto resta la fonte più prossima. Il monaco secondo Bianchi non fugge dalla società ma si apparta sia per preservarsi dalla mondanità sia per dedicarsi in
modo totale alla ricerca dell’assoluto che per noi cristiani ha preso carne e si e fatto storia nella figura di Cristo.”
Ugo Facchini, teologo e studioso di S.Pier Damiani si sofferma sulla relazione tra la spiritualità e l’iconografia di san Romualdo, fondatore dei camaldolesi. Romualdo attraversò le turbolenze sociali e politiche del passaggio del millennio, difficile pertanto presentare una personalità così inquieta e  complessa, creativa e insofferente. Romualdo innesta sul tronco benedettino occidentale la tradizione monastica orientale.  Il viaggio di Facchini ci porta dal Romualdo del Guercino, al Museo d’arte della città di Ravenna, al dipinto di Nardo di Cione conservato alla Galleria dell’accademia di Firenze.
Tutto il pensiero occidentale, mi sembra, è costruito intorno a una voracità del linguaggio,  a una dinamica espansionista, aggressiva, conquistatrice del linguaggio. A questo Gabriella Caramore oppone una diesamina sul valore del silenzio che si sostanzia del parallelo tra il testo sacro e la testimonianza pensatori del Novecento. Rumore e silenzio, parlare e tacere dunque si costituiscono quali colonne d’Ercole di una profonda indagine dell’esperienza umana in cui la visione della bellezza è parte della necessità di accettare l’irrisolvibile dell’irresoluto.
Ascoltare il suono vivo di una Parola che è scrittura: questo il paradosso in cui si addentra la riflessione di Piero Stefani. La presenza-assenza di Dio nel testo sacro conferisce alla Parola lo statuto  di verità che rinuncia alla forza dell’imposizione. Essa lascia sempre spazio alla libertà. È nella fede, e solo in essa, che la Bibbia è indubitabilmente parola di Dio.
Alberto Melloni, storico della Chiesa, indaga nel suo saggio i mutamenti avvenuti con il Concilio Vaticano II (1962)) e  il ruolo svolto da Giovanni XXIII, il “papa buono”. Un Concilio che poneva al cento il tema della gioia e della pace, efficacemente riassunti dal famoso discorso della”carezza ai bambini”. La chiesa, dice Giovanni  XXIII, deve essere una “fontana del villaggio”, una fontana che ha qualcosa da dire e da offrire, fornendo un senso alla vita delle persone.

Il futuro
Esito importante del cammino di San Romualdo è la connessione nel sistema europeo dei pellegrinaggi, aspetto fondamentale della creazione dell’idea di Europa, che Trail Romagna in collaborazione con il Cai di Ravenna stanno costruendo, tale progetto avrà un ruolo assai importante nel dossier di candidatura di Ravenna a Capitale Europea della Cultura per l’anno 2019 in corso di definizione. Il progetto infatti intende rimarcare la centralità politica e culturale della Ravenna dell’anno Mille dove fondamentale è la figura di San Romualdo, grande innovatore della Chiesa e personalità capace di costruire saldi legami con l’imperatore Ottone III e con grandi personalità come Adalberto, il monaco vescovo di Praga, Giovanni Gradenigo e Bruno di Querfurt.
È intenzione degli organizzatori pubblicare anche le relazioni della seconda edizione della Via Sancti Romualdi dedicata quest’anno al tema “Fede, fedi” (8 Giugno – 7 Agosto 2013), unitamente ad una guida del cammino rinnovata graficamente e più ricca di informazioni.

Passi del silenzio
Testi di
Alessandro Barban
Enzo Bianchi
Ugo Facchini
Gabriella Caramore
Piero Stefani
Alberto Melloni

A cura di
Elisabetta Baldrati / Francesca Masi / Mauro Casadei Turroni Monti / Daniele Morelli / Giovanni Trabalza

si ringraziano per il contributo:
Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna,Camera di Commercio di Ravenna

Si ringraziano per il sostegno
Grafiche Morandi, FotoAvventura, Outdoor and Trekking Store

La pubblicazione è disponibile al prezzo di copertina 12,00 di euro
presso i seguenti punti vendita:
Eremo di Camaldoli, Libreria dell’Eremo;
Ravenna: Feltrinelli, Modernissima, Longo, Librerie.coop, Fulliver; Faenza, La bottega di Renzo Bertaccini, Moby Dick; Lugo, Alfabeta; Alfonsine, Martini; Rimini, Libreria riminese; Forlì, Feltrinelli; Cesena, Feltrinelli
e presso Outdoor & Trekking Store, Ravenna e Capo Nord, Forlì