Trail Romagna guida il pubblico di Ravenna Festival alla scoperta
del verde,
tra musica e tradizione

Mercoledì 5 giugno (giornata mondiale per l’ambiente)  ore 18
Ca Vecia, Pineta San Vitale in collaborazione con Comune di Ravenna e Atlantide

Il Trekking

Tra le cattedrali verdi che il nostro territorio può vantare spicca per estensione e bellezza la Pineta di San Vitale, la più grande delle pinete ravennati. La pineta sorge su antiche dune fossili che, grazie ad altimetrie variabili – dalle bassure allagate ai complessi dunosi più rialzati, ai canali e alle lagune naturali –, garantiscono la presenza di tipologie vegetazionali differenti. Scenari “teatro” del concerto trekking che farà tappa nei suoi luoghi più caratteristici: Ca Vecia, Bassa del Pirottolo, Pialassa Baiona, Buca del Cavedone, Fossatone.

Lungo il percorso il fulesta, accompagnato dai suoni dell’ocarina e della fisarmonica, evocherà...(continua)

con le sue narrazioni la figura del mazapégul, il folletto delle tradizioni popolari romagnole, fino a condurci nell’aia della Ca Vecia, dove la festa giungerà al culmine con i suoni e i balli della tradizione romagnola e con l’immancabile banchetto.

 

 

Mazapégul!

 

Una volta, nelle campagne, la testa della gente era piena di superstizioni, ma bisogna capirli: non c’era la luce elettrica, e quando la sera arrivava, faceva proprio scuro, molto scuro, e più era buio e più si vedevano cose strane e il silenzio era proprio un bel silenzio, e più c’era silenzio e più si sentivano rumori strani. Soprattutto d’inverno, con la nebbia, la gente si chiudeva in casa, e immaginava che fuori succedessero delle cose inimmaginabili. Si aveva paura di tutto: delle comete, per esempio, e si diceva che portassero solo dei disastri, delle epidemie, tutti i tipi di catastrofi, ma faceva paura anche il tuono, e ci si consolava dicendo che era il diavolo che portava sua moglie a spasso in carriola.

Se si sentiva arrivare da lontano una voce: “Fól fól fulanti!” niente paura,  era il fulesta che arrivava per una serata di storie, se invece si sentiva: “Lozla lozla ven da me” era un vecchio che insegnava ai bambini a chiamare a raccolta le lucciole. Ma se non si sentiva proprio niente, ma niente niente, allora i ragazzi si attaccavano col naso al vetro della finestra e aspettavano e fantasticavano finché non era ora di andare a letto. Ma anche a letto la paura non passava, perché era proprio a letto che poteva venirti a trovare il folletto! Il folletto Mazapégul! Su di lui si raccontavano storie terribili!

(Sergio Diotti, dal suo Catalogo di esseri straordinari e meravigliosi)

 

Note Tecniche

 

Ritrovo (dalle 17 alle 17.45) – Ca Vecia, Pineta San Vitale

La Pineta di San Vitale si raggiunge da Ravenna percorrendo la statale 309 Romea, in direzione nord fino al km. 5,9.

Dopo lo Scolo Fossatone, di fronte all’Oasi di Punta Alberete, girare a destra e percorrere via Fossatone fino al parcheggio pinetale a ridosso della portella per la Ca Vecia.

 

Il percorso (km. 4)

Portella (Ingresso-biglietteria)

Ca Vecia (partenza ore 18)

La foresta igrofila

La Vena del Pirottolo

La foresta termofila della Bedalassina

Piallassa Baiona

Ca Buratelli

Pinarella del Cavedone

La Buca del Cavedone

Il sentiero d’ombra

 

La Pineta San Vitale

11.000 ettari di bassure umide e cordoni dunosi di diverse epoche storiche, è il più  vasto dei residui delle pinete che storicamente cingevano a oriente la città di Ravenna.  In questa verde area boschiva si possono ammirare varie specie botaniche, dal pino domestico alla farnia, ai pioppi, ai salici, a un sottobosco ricco di biancospino, pungitopo, prugnoli e ginepri.

Al suo interno ci si imbatte in una lunga bassura, la Bassa del Pirottolo, che la attraversa da nord a sud, dove osservare folti canneti, nell’area settentrionale ricca di acque dolci, giuncheti e praterie sommerse, nella parte meridionale con acque salmastre. Questi luoghi sono ideali per la riproduzione e il rifugio di molte specie di uccelli.  Circa a metà percorso si arriva alla Piallassa Baiona, una vasta zona umida lagunare, suddivisa in chiari da argini erbosi con filari di tamerici e solcata da profondi canali di collegamento con il mare.

Raccomandazioni

Si raccomanda ai partecipanti di indossare scarpe comode (ginnastica, trekking), vestiti chiari che coprano tutte le parti del corpo e repellenti contro le punture delle zanzare.

 

Gli artisti


Michele Carnevali

 

Musicista, vive a Russi. Avviato agli studi all’Istituto musicale “Giuseppe e Luigi Malerbi” di Lugo, si è diplomato in Clarinetto al Conservatorio di Bologna. Ha insegnato Educazione musicale nella Scuola media e ha collaborato con varie orchestre, tra cui quelle di Pier Filippi, Ivano Nicolucci, Henghel Gualdi.

Dopo esperienze musicali in vari paesi europei, continua a collaborare con alcune formazioni. Ricercatore instancabile dei segreti dell’ocarina, strumento di terracotta appartenente alla tradizione popolare, ha dedicato ad essa il cd La magia dell’ocarina. Ha all’attivo incisioni discografiche anche come interprete del clarinetto e del sax tenore. Iscritto alla SIAE come compositore melodista, è autore di diversi brani musicali. Si è esibito in locali quali: Bussola di Viareggio, Capannina di Forte dei Marmi, Oliviero Night Club di Ronchi Marina di Massa, Club 84 e Piper Club di Roma, Kursal Night Club di Montecatini Terme, Poggio Diana di Salsomaggiore Terme, Mela di Napoli.

 

 

Primo Montanari

Vive da sempre ad Alfonsine. Ha seguito diversi percorsi musicali, specializzandosi nel repertorio da ballo e suonando con numerose formazioni. Ha avuto occasione di prendere parte a rassegne musicali anche in Francia e, soprattutto, in Ungheria dove ha accompagnato diverse esibizioni di ballerini romagnoli.

 

 

Ballerini Gruppo Folk Italiano alla Casadei

Nel 1968, per iniziativa di Augusto Fabbri, Bruno Malpassi ed Anna Patuelli, nasce il Gruppo Folk Balli Tipici Romagnoli Forlì-Ravenna; da questo si distacca la sezione ravennate, formando il Gruppo Folk Italiano alla Casadei. Durante una gara di ballo, un giudice consiglia a Bruno ed Anna di adottare un abito in grado di identificare la loro terra d’origine: il suggerimento viene accolto da Anna che elabora e brevetta il costume nel 1969.

La prima scuola di ballo, destinata a persone di tutte le età, viene aperta nel 1972 al villaggio Nullo Baldini e lo stesso anno debutta sul palcoscenico la prima coppia di bambini: Roberto e Katia. A metà degli anni ’70 viene istituito anche un gruppo di s-ciucaren e majorettes. Il Gruppo Folk Italiano è inoltre protagonista dell’inaugurazione della Ca’ del Liscio nel 1977.

Oltre che con Secondo Casadei, con il quale ha avuto un legame particolarmente stretto, il Gruppo si è esibito a fianco di Raoul Casadei, Renzo “il Rosso”, Luana Babini, Gianni Romagnoli, l’Orchestra Argelli, Silvano Silvagni, Moreno “il Biondo”, Mauro Ferrara, Fiorenzo Tassinari; ancora oggi alcune coppie seguono occasionalmente l’Orchestra Grande Evento.

 

 

Sergio Diotti

Autore, Burattinaio, Narratore. Fa parte, sin dalla sua fondazione, di Arrivano dal Mare!, il Centro Teatro di Figura, ora insediato a Gambettola. Dal 1992 la sua ricerca è incentrata su un progetto teatrale che riunisce la narrazione, le figure, gli oggetti e la musica e ha riportato alla luce la figura del fulesta, il narratore di storie della tradizione popolare dell’Emilia Romagna. Essa ha dato vita ad una vera e propria saga, che comprende ormai più di 60 storie, recitate sia in italiano che in dialetto, francese, inglese, spagnolo. Gli spettacoli del ciclo sul fulesta sono andati in scena in Italia in molte programmazioni di teatro, teatro di ricerca, teatro ragazzi e teatro di figura, narrazione; all’estero, grazie ad un appropriato lavoro di adattamento e traduzione, sono stati rappresentati in Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Austria, Svizzera, Brasile, Argentina, Canada, Israele, Palestina. Da anni Arrivano dal Mare! è presente a Ravenna Festival con produzioni originali, in cui la musica ha un ruolo predominante a fianco delle figure e della narrazione: tra queste Il gallo d’oro di Rimskij-Korsakov, il Don Giovanni mozartiano, adattato per organo di Barberia, e il progetto firmato da Stefano Giunchi sulle Fiabe e musiche d’Oriente.


Biglietteria Ravenna Festival

Ultimi posti in vendita (20 euro compreso ristoro finale a base di piadina affettati, vino e ciambella) presso Teatro Alighieri 0544 249244 – www.ravennafestival.org