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Da Ravenna a Parenzo sulle tracce di San Romualdo
Il 21-23 luglio continua “Passi del silenzio”

Pochi sanno che l’Istria era terra ravennate.
L’esarcato di Ravenna arrivava fin lì ,tanto che il primo Arcivescovo di Ravenna (carica secondo solo al Papa tanto che durante i conclavi sedeva alla sua destra), Massimiano – quello della cattedra d’avorio che promosse la costruzione di Sant’Apollinare in Classe e inaugurò San Vitale alla presenza di Teodora e Giustiniano – era di Pola (a pochi km da Parenzo).
Ma la cosa più importante per noi di Trail Romagna è sapere che in quei luoghi c’erano anche possedimenti della nobile famiglia di San Romualdo (figlio di Sergio degli Onesti di Ravenna e di Traversara Traversari) e che lì il santo ravennate si ritirò per due anni in una grotta in assoluto eremitaggio.
Sarà questa grotta e i resti di un monastero che fece costruire una delle mete del nostro viaggio Ravenna – Parenzo, in cammino sulle tracce di San Romualdo.
Come succede… per tutti i luoghi camaldolesi, anche la grotta di San Romualdo è immersa nella natura, a due passi dal canale di Leme un itsmo di 7 km oggi divenuto riserva naturale. Riserva marina nella quale è interdetta la navigazione, aree adatte alle escursioni (a piedi e in mtb) e acque famose per produrre le cozze più buone dell’Adriatico, che ovviamente assaggeremo.
Parenzo è una città molto accogliente e ricca di tracce ravennati-bizantine che seguiremo passo passo…


PER SAPERNE DI PIù

Passi del silenzio, il cammino che ci ha condotto da Sant’Apollinare in Classe all’Eremo di Camaldoli per celebrare il millenario della fondazione dell’eremo da parte di Romualdo, dopo il pellegrinaggio del 2012 e la pubblicazione del libro dello scorso anno continua.
Per Ravenna Capitale 2019 Trail Romagna e il Comitato Ravenna-Camaldoli, stanno lavorando sullo sviluppo europeo di questo cammino.  Un progetto che intende rimarcare la centralità politica o meglio ecclesiastica-imperiale della Ravenna dell’anno Mille. Un’importanza per gran parte dovuta proprio alla figura di San Romualdo, grande innovatore della Chiesa e personalità che costruì saldi legami con l’imperatore Ottone III e con grandi personalità come Adalberto, il monaco vescovo di Praga, Giovanni Gradenigo e Bruno di Querfurt. 

La mappatura delle presenze di monasteri Camaldolesi sul territorio italiano traccia un percorso che da Ravenna passando da Sant’Alberto va verso Venezia e Trieste per poi raggiungere Vienna e la Polonia.  Una delle tappe è l’Istria, una regione ricca di legami con Ravenna (in epoca bizantina l’Esarcato di Ravenna si estendeva fin lì) come testimonia la provenienza del Vescovo Massimiano prima e la presenza di Romualdo poi.
Dalla vita di San Romualdo, scritta  da San Pier Damiano, risulta che soggiornò nei pressi di Parenzo. Infatti presso il fiordo di Leme che taglia la penisola istriana,  è ancora visitabile la grotta di san Romualdo profonda 132 metri e di rilevante interesse geologico.

Per due anni Romualdo abitò nella grotta in solitudine, preghiera e digiuni (da quanto scrive Pier Damiano, pare che sia qui che Romualdo abbia raggiunto le profondità spirtuali). A pochissimi chilometri troviamo poi la località di Kloster dove sorgono ancora i resti del monastero fondato da S. Romualdo e dedicato a S. Michele in Leme.